La stele di Megegi

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Stele Di Megegi Pdf
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Figure in basso

La sua amata moglie Henit

Il beato Amenemhat

Fonte immagine: MET (dominio pubblico)

Testo geroglifico, translitterazione e traduzione

Voglia il Re placare Osiride, signore di Djedu (Busiris), (colui che è)  alla testa degli occidentali, signore di Abido


in ogni suo luogo (affinché dia) un'offerta invocatoria di migliaia di pani e brocche di birra, migliaia di buoi ed uccelli, migliaia di vasi di alabastro e vestiti e migliaia di ogni cosa buona e pura 


per il beato seguace (del re) Megegi che dice: "Ho trascorso il tempo della mia vita


negli anni del tempo dell'Horus: Neb-tep-nefer [Antef III], allietando il suo cuore


ogni giorno con tutto ciò che il suo Ka desiderava. Ero uno che amava il bene ed odiava il male e che trascorreva i giorni secondo questo principio [lett. "verso ciò che è sotto questo"];


io non ho ridotto un anno di un giorno e non ho danneggiato un'ora perfetta. Ho passato il mio tempo sulla terra ed ho raggiunto le strade


della necropoli; ho allestito la sepoltura al completo con ciò che serve ai beati. Sono uno che passa il suo giorno seguendo la sua ora nel corso di ogni giorno". 


Commento

La cosa più bella delle stele egizie è che non finiscono mai di stupirmi. 

Qui vediamo un uomo che passa i suoi giorni sulla terra, consapevole che sono pochi e, dunque, preziosi. La parte più significativa è quel "non riduco un anno di un giorno e non danneggio un'ora perfetta (o buona)"; io lo interpreto come "non ho sprecato un solo giorno della mia vita, e non ho mai rovinato un momento piacevole"; i momenti belli sono preziosi ed ogni giorno passato sulla terra è importante, specialmente se piacevole. Sicuramente Megegi non era un guastafeste. La conclusione è proprio questa: ogni ora è preziosa!

Sulla realizzazione è interessante notare come lo scriba-incisore ha iniziato con simboli ben distanziati, poi si deve essere accorto che lo spazio scarseggiava e le ultime due righe diventano via via più affollate di segni.