Considerazioni generali per gli affreschi della tomba di Nefertari

 Molti affreschi presentano formule ridondanti che possono essere facilmente riconosciute.

Molti degli affreschi della tomba della regina Nefertari sono spesso accompagnati unicamente dal nome e dai titoli della regina scritti solitamente con una espressioni del genere:

Tali espressioni sono molto utilizzate quando la figura dipinta lascia poco spazio per il testo (vedi la figura a destra). Tali formule sono riconoscibili in modo abbastanza semplice, in particolare:


Pilastro Djed con formule.

Fonte immagini Wikipedia CC BY 4.0

Il nome della regina

Inserito nel cartiglio, il nome Nefertari è interpretabile come "colei che è in relazione con la bellezza" comunemente tradotto come "la bellissima", seguito da un epiteto "amata dalla dea Mut" (lett. "la Madre" divinità tebana, sposa del dio Amon). Il nome della dea è scritto per primo per rispetto, in quella che viene chiamata "anteposizione onorifica".


Nefertari amata da Mut giustificata

La formula "vera di voce"

Il nome è spesso seguito dalla formula:

m3'-ḫrw (Maa-kherw) "vera di voce" o "giusta di voce" o "giustificata".

I defunti dovevano affrontare un processo alla presenza degli Dei durante il quale, ovviamente, si dichiaravano innocenti; seguiva la famosa pesatura del cuore. Se venivano giudicati innocenti avevano detto la verità e dunque erano "veri di voce".

Spesso scritta in forma abbreviata può presentare varie gradi di estensione/abbreviazione, la versione estesa completa è rarissima.


Presso

Spesso viene indicato la divinità presso la quale il defunto è giustificato, il termine per "presso" è ḫr a volte indicato come ḫri.


Nefertari amata da Mut grande sposa reale
Nefertari amata da Mut signora delle due terre

I titoli della regina

Il nome è praticamente sempre preceduto dai titoli principali della regina, in particolare "grande sposa reale". Questo titolo la identifica come Regina e la pone al di sopra delle altre spose del faraone (dette spose "secondarie"), i suoi figli avevano la precedenza per il trono rispetto a quelli delle altre mogli del re. Notare il giunco che significa "re" in anteposizione onorifica.

Atro titolo è "Signora delle due terre" (l'Egitto è chiamato "le due terre" forse Alto e Basso Egitto, forse la terra fertile ed il deserto).


L'Osiride

Spesso i nomi della regina sono preceduti dal termine "L'Osiride". Oltre al dio omonimo, tale termine significa che la regina è defunta, ogni defunto nell'aldilà diventa "un Osiride", in questo caso il termine precede il nome e/o i titoli del defunto.

Dopo il termine ḫr "presso" significa, invece, che la defunta è "giustificata presso Osiride"

La defunta viene talvolta giustificata "presso gli dei" o "presso l'Enneade" (un gruppo di nove divinità).


Formule di protezione:

Dietro le figure della regina o di divinità è presente una formula di protezione che si riferiscono all'immagine che devono proteggere e, quindi, non sempre al defunto.

Spesso scritta con molte variati essa, quando è al completo, è costituita da:

"Tutta la protezione, la vita, la stabilità, il potere e la salute sono attorno a lei" (o a lui se il soggetto raffigurato è un uomo).