I vasi della testa, parte 1

Trascrizione in geroglifico, translitterazione e traduzione
Ebers (99,5 - 99,6)

CI SONO QUATTRO VASI per

le sue (due) narici, sono due [vasi] che danno il muco e due che danno il sangue.
Ebers (99,6 - 99,10)

CI SONO QUATTRO VASI

all'interno delle sue (due) tempie, che poi danno il sangue agli occhi: si genera

ogni malattia degli occhi tramite questi e tramite il fatto che esiste un'apertura degli occhi. In relazione

al liquido che scende da essi, sono le pupille degli occhi che lo danno. ALTRA CONSIDERAZIONE:

è il sonno negli occhi che lo produce.
Commento
Non dobbiamo essere troppo severi quando leggiamo le disquisizioni anatomiche e (soprattutto) fisiologiche dei medici egiziani. Quello che noi diamo per scontato era assolutamente sconosciuto tremilacinquecento anni fa. I concetti di cellule, batteri, farmaci, chimica recettori... sono tutti concetti degli ultimi duecento anni. Un paio di secoli fa, nel 1700 la cura più in voga erano ancora le sanguisughe! Non dobbiamo stupirci se più di tremila anni prima si pensasse che tutte le patologie degli occhi fossero causate dalle loro arterie o che il muco fosse portato alle narici da due arterie.
Il testo è concepito come se stesse parlando del paziente, si trova nel testo dunque "le sue narici" o "le sue tempie".
Notare il duale, costante per le parti anatomiche simmetriche. Il testo è ricco di termini anatomici.
Il termine mw comunemente tradotto come "acqua" in questo caso forse allude alle lacrime o forse al liquido che si forma nell'occhio durante la notte ovvero il "residuo solido del secreto lacrimale che si forma sulle palpebre o alla commessura fra palpebra superiore e inferiore che, durante la notte, non viene rimosso dal fisiologico ammiccamento".
Degno di nota l'ultimo rigo dove il geroglifico D4 (l'occhio) appare come ideogramma (gli occhi), fonema (il verbo fare, qui tradotto come produrre) e determinativo (della parola sonno).